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La risposta esatta è...
E' stato investito da un camion.
Cominciamo col dire qual era l'albero più isolato del mondo.
Forte del nulla arboreo intorno a lui per oltre 400 chilometri di raggio il titolo spettava, fino al 1973, all'Albero del Ténéré.
Si trattava dell'ultima sopravvissuta di un gruppo di acacie che aveva messo dimorà nel deserto del Ténéré quando questo non era così arido.
Nel suo piccolo si trattava di un punto di riferimento così importante per i carovanieri che era uno dei due alberi rappresentati su alcune mappe in scala 1:4.000.000.
Riusciva a sopravvivere perchè le sue radici andavano fino a 33-36 metri di profondità dove trovavano l'acqua necessaria alla sussistenza.
Sotto molti punti di vista è incredibile che questo albero sia riuscito a sopravvivere nel suo isolamento. Nonostante avesse un'indubbia utilità come punto di riferimento, il fatto che nessuno sia mai ricorso al suo tronco o ai suoi rami anche solo per accendere un fuoco è quanto meno singolare.
Secondo Michel Lesourd che vide l'albero nel 1939:
"Vi è una specie di superstizione, un ordine tribale che viene sempre rispettato. Ogni anno l'azalai si raduna intorno all'Albero prima di affrontare la traversata del Ténéré. L'acacia è divenuta un faro vivente; è il primo o l'ultimo punto di riferimento per l'azalai che lascia Agadez diretto a Bilma, o per quello che ne ritorna."
Forse più incredibile è solo come l'albero è morto: nel 1973 un camionista libico - a quanto si dice in stato di ebbrezza - è riuscito ad investirlo.
Tenete presente che aveva soltanto 400 km a destra e 400 km a sinistra dell'albero per non fare danni, eppure è riuscito a centrarlo, facendolo crollare.
Curiosità così... non era neppure il primo camion a centrare l'albero: già nel 1959 Henri Lothe riferisce che l'albero "che nessun nomade avrebbe osato danneggiare con la propria mano... quest'albero è stato vittima di un meccanico...".
Per la sua importanza l'8 novembre del 1973 l'Albero del Ténéré è stato trasferito in un museo e, in seguito, al suo posto è stato collocato un semplice albero in metallo.
E' stato investito da un camion.
Cominciamo col dire qual era l'albero più isolato del mondo.
Forte del nulla arboreo intorno a lui per oltre 400 chilometri di raggio il titolo spettava, fino al 1973, all'Albero del Ténéré.
Si trattava dell'ultima sopravvissuta di un gruppo di acacie che aveva messo dimorà nel deserto del Ténéré quando questo non era così arido.
Nel suo piccolo si trattava di un punto di riferimento così importante per i carovanieri che era uno dei due alberi rappresentati su alcune mappe in scala 1:4.000.000.
Riusciva a sopravvivere perchè le sue radici andavano fino a 33-36 metri di profondità dove trovavano l'acqua necessaria alla sussistenza.
Sotto molti punti di vista è incredibile che questo albero sia riuscito a sopravvivere nel suo isolamento. Nonostante avesse un'indubbia utilità come punto di riferimento, il fatto che nessuno sia mai ricorso al suo tronco o ai suoi rami anche solo per accendere un fuoco è quanto meno singolare.
Secondo Michel Lesourd che vide l'albero nel 1939:
"Vi è una specie di superstizione, un ordine tribale che viene sempre rispettato. Ogni anno l'azalai si raduna intorno all'Albero prima di affrontare la traversata del Ténéré. L'acacia è divenuta un faro vivente; è il primo o l'ultimo punto di riferimento per l'azalai che lascia Agadez diretto a Bilma, o per quello che ne ritorna."
Forse più incredibile è solo come l'albero è morto: nel 1973 un camionista libico - a quanto si dice in stato di ebbrezza - è riuscito ad investirlo.
Tenete presente che aveva soltanto 400 km a destra e 400 km a sinistra dell'albero per non fare danni, eppure è riuscito a centrarlo, facendolo crollare.
Curiosità così... non era neppure il primo camion a centrare l'albero: già nel 1959 Henri Lothe riferisce che l'albero "che nessun nomade avrebbe osato danneggiare con la propria mano... quest'albero è stato vittima di un meccanico...".
Per la sua importanza l'8 novembre del 1973 l'Albero del Ténéré è stato trasferito in un museo e, in seguito, al suo posto è stato collocato un semplice albero in metallo.