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La risposta esatta è...
La colorazione di una parte più o meno estesa del corpo di un animale a fini di avvertimento contro possibili predatori.
Si tratta quindi di una strategia di difesa di alcuni animali verso i loro predatori.
I colori aposematici (tipicamente giallo, rosso, arancio e azzurro di solito collocati su sfondi che ne esaltano il contrasto) servono a far capire all'eventuale predatore che chi li mostra è velenoso oppure, più semplicemente, ha un cattivo sapore.
L'elemento interessante è che si tratta di una strategia di difesa volta a prevenire completamente l'attacco. Se da un lato il vantaggio per la preda è evidente molto spesso gli animali aposematici non sono in grado di sopravvivere al primo assalto, anche se si tratta solo di un "assaggio".
Tipicamente, di fronte a un assalitore, le speci aposematiche non si daranno alla fuga ma ostenteranno visibilità e lentezza di movimenti. Si ritiene che questo serva ad offrire al predatore un forte stimolo visivo che evochi le brutte esperienze precedenti con la sua specie o anche solo con speci che ne condividono la colorazione.
Connesse all'aposematismo sono due forme di mimetismo, quello batesiano e quello mülleriano. Nel primo un animale innocuo sfrutta la sua somiglianza con una specie aposematica acquistando così agli occhi del predatore le caratteristiche negative che normalmente si accompagnano all'aposematismo. Nel secondo due specie filogeneticamente lontane condividono la stessa colorazione aposematica con vantaggio per entrambe le specie: il "timore" ispirato dai colori aposematici, infatti, non è nella memoria genetica degli animali, ma piuttosto in quella individuale. Se un animale ha avuto una brutta esperienza con una specie si terrà lontano anche da quella che le somiglia per mimetismo mülleriano.
La colorazione di una parte più o meno estesa del corpo di un animale a fini di avvertimento contro possibili predatori.
Si tratta quindi di una strategia di difesa di alcuni animali verso i loro predatori.
I colori aposematici (tipicamente giallo, rosso, arancio e azzurro di solito collocati su sfondi che ne esaltano il contrasto) servono a far capire all'eventuale predatore che chi li mostra è velenoso oppure, più semplicemente, ha un cattivo sapore.
L'elemento interessante è che si tratta di una strategia di difesa volta a prevenire completamente l'attacco. Se da un lato il vantaggio per la preda è evidente molto spesso gli animali aposematici non sono in grado di sopravvivere al primo assalto, anche se si tratta solo di un "assaggio".
Tipicamente, di fronte a un assalitore, le speci aposematiche non si daranno alla fuga ma ostenteranno visibilità e lentezza di movimenti. Si ritiene che questo serva ad offrire al predatore un forte stimolo visivo che evochi le brutte esperienze precedenti con la sua specie o anche solo con speci che ne condividono la colorazione.
Connesse all'aposematismo sono due forme di mimetismo, quello batesiano e quello mülleriano. Nel primo un animale innocuo sfrutta la sua somiglianza con una specie aposematica acquistando così agli occhi del predatore le caratteristiche negative che normalmente si accompagnano all'aposematismo. Nel secondo due specie filogeneticamente lontane condividono la stessa colorazione aposematica con vantaggio per entrambe le specie: il "timore" ispirato dai colori aposematici, infatti, non è nella memoria genetica degli animali, ma piuttosto in quella individuale. Se un animale ha avuto una brutta esperienza con una specie si terrà lontano anche da quella che le somiglia per mimetismo mülleriano.
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