Marco Osio
Dopo aver giocato per sei anni a Parma tornò per due anni alla società che l'aveva lanciato, il Torino. Da lì la mossa decisamente a sorpresa nel 1995 con la quale si unì al Palmeiras, una delle squadre di San Paolo, con la quale vinse il campionato paulista.
Tra i motivi che spinsero Osio ad andare in Brasile ci fu probabilmente anche una questione di sponsor: la Parmalat che controllava il Parma, all'epoca, aveva anche il controllo del Palmeiras.
Nella foto: Marco Osio.
giovedì 30 dicembre 2010
HAL, il computer di 2001: Odissea nello spazio deve il suo nome all'IBM?
In nome del computer interattivo di 2001: Odissea nello spazio è stato individuato in HAL usando le tre lettere che precedono la I, la B e la M di IBM in un'insolita forma di tributo all'azienda?
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La risposta esatta è...
No, HAL è la contrazione di Heuristically programmed ALgorithmic computer
La questione è chiarita in diversi contesti sia da Clarke, l'autore del romanzo, che da Stanley Kubrick, regista del film.
Nel sequel 2010: Odissea Due Clarke dichiara, attraverso le parole del Dr. Chandra:
"E' un assoluto nonsenso! [...] Credevo che ormai ogni persona intelligente sapesse che H-A-L è derivato da Heuristic Algorithmic."
Clarke ha anche dichiarato che la questione ha causato un certo imbarazzo sia a lui che a Kubrick e, se si fossero accorti della coincidenza, avrebbero cambiato il nome del computer.
Nella foto: un'immagine di HAL 9000.
No, HAL è la contrazione di Heuristically programmed ALgorithmic computer
La questione è chiarita in diversi contesti sia da Clarke, l'autore del romanzo, che da Stanley Kubrick, regista del film.
Nel sequel 2010: Odissea Due Clarke dichiara, attraverso le parole del Dr. Chandra:
"E' un assoluto nonsenso! [...] Credevo che ormai ogni persona intelligente sapesse che H-A-L è derivato da Heuristic Algorithmic."
Clarke ha anche dichiarato che la questione ha causato un certo imbarazzo sia a lui che a Kubrick e, se si fossero accorti della coincidenza, avrebbero cambiato il nome del computer.
Nella foto: un'immagine di HAL 9000.
Qual è l'unica atleta insignita dell'Ordine Olimpico due volte?
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La risposta esatta è...
Forse non semplice da riconoscere nella foto molto Sex and the City, ma si tratta di Nadia Elena Comăneci
La Comăneci non è solo l'unica atleta (di entrambi i sessi) ad aver ricevuto il riconoscimento due volte, nel 1984 e nel 2004, ma è anche l'atleta più giovane al momento del conferimento (23 anni).
Memorabili le sue performance da 10, in particolare la prima alle Olimpiadi di Montreal 1976 che colse il tabellone segnapunti "impreparato" per la possibilità che qualcuno ottenesse il massimo punteggio.
Oggi la Comăneci è attiva in diversi settori, dalla promozione sportiva alla filantropia passando per imprenditoria ed editoria.
Forse non semplice da riconoscere nella foto molto Sex and the City, ma si tratta di Nadia Elena Comăneci
La Comăneci non è solo l'unica atleta (di entrambi i sessi) ad aver ricevuto il riconoscimento due volte, nel 1984 e nel 2004, ma è anche l'atleta più giovane al momento del conferimento (23 anni).
Memorabili le sue performance da 10, in particolare la prima alle Olimpiadi di Montreal 1976 che colse il tabellone segnapunti "impreparato" per la possibilità che qualcuno ottenesse il massimo punteggio.
Oggi la Comăneci è attiva in diversi settori, dalla promozione sportiva alla filantropia passando per imprenditoria ed editoria.
Come fu difeso il figlio di Konrad Lorenz dagli animali che il padre studiava?
Konrad Lorenz era talmente dedito alla sua attività di biologo, zoologo ed etologo che al monento della nascita del figlio aveva la casa e il giardino letteralmente invasi da animali potenzialmente pericolosi per un infante ma che dovevano vivere liberi per poterli studiare efficacemente.
Cosa pensò di fare, allora, la moglie di Lorenz per proteggere il figlio?
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Cosa pensò di fare, allora, la moglie di Lorenz per proteggere il figlio?
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La risposta esatta è...
Fu ordinata una gabbia destinata a ospitare il bambino
E' lo stesso Lorenz che racconta il fatto in L'anello di Re Salomone (va tenuto presente che lo studioso non poteva mettere in gabbia gli animali per non compromettere la validità dei suoi studi etologici):
Gli animali vivevano dunque in piena libertà [...] Tenevamo allora alcuni animali grossi e potenzialmente pericolosi [...] tutti soggetti, soprattutto i corvi, che non era opportuno lasciare soli con il bambino. Così mia moglie in quattro e quattr'otto sistemò in giardino una grossa gabbia, e vi pose dentro... il pargoletto!
In fin dei conti... è solo un problema di prospettiva.
Nella foto: Konrad Lorenza con Martina, la più celebre delle sue anatre.
Fu ordinata una gabbia destinata a ospitare il bambino
E' lo stesso Lorenz che racconta il fatto in L'anello di Re Salomone (va tenuto presente che lo studioso non poteva mettere in gabbia gli animali per non compromettere la validità dei suoi studi etologici):
Gli animali vivevano dunque in piena libertà [...] Tenevamo allora alcuni animali grossi e potenzialmente pericolosi [...] tutti soggetti, soprattutto i corvi, che non era opportuno lasciare soli con il bambino. Così mia moglie in quattro e quattr'otto sistemò in giardino una grossa gabbia, e vi pose dentro... il pargoletto!
In fin dei conti... è solo un problema di prospettiva.
Nella foto: Konrad Lorenza con Martina, la più celebre delle sue anatre.
Il canguro deve il suo nome a un'incomprensione linguistica?
Il canguro deve il suo nome in inglese (kangaroo) ad un'incomprensione tra il primo colonizzatore inglese a vedere l'animale e l'indigeno che gli rispose.
Alla domanda dell'inglese che, indicando l'animale, chiese "Cos'è quello?" l'indigeno rispose "Kangaroo" ovvero non ti capisco in lingua Guugu Yimithirr.
Il flemmatico inglese assunse quindi che quello fosse il nome dell'animale.
E' andata davvero così?
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Alla domanda dell'inglese che, indicando l'animale, chiese "Cos'è quello?" l'indigeno rispose "Kangaroo" ovvero non ti capisco in lingua Guugu Yimithirr.
Il flemmatico inglese assunse quindi che quello fosse il nome dell'animale.
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La risposta esatta è...
No, è un mito che è stato dimostrato falso già negli anni '70.
Il dialogo è presumibilmente davvero avvenuto e l'indigeno rispose effettivamente qualcosa di simile a kangaroo, per la precisione gangurru, ma la parola gangurru non significa "non ti capisco" bensì canguro grigio, verosimilmente la varietà di animale dal quale l'inglese era incuriosito.
Il mito gode di vasta popolarità perchè ironizza sul fatto che le popolazioni di lingua inglese, oggigiorno, danno piuttosto per scontato che ovunque vadano qualcuno capirà la loro lingua, ma se ci si pensa bene è del tutto improbabile che una convinzione analoga fosse diffusa ai tempi della colonizzazione dell'Australia ed era ugualmente improbabile che gli esploratori si avventurassero in nuovi territori privi di una guida in grado di comunicare con le popolazioni indigene.
No, è un mito che è stato dimostrato falso già negli anni '70.
Il dialogo è presumibilmente davvero avvenuto e l'indigeno rispose effettivamente qualcosa di simile a kangaroo, per la precisione gangurru, ma la parola gangurru non significa "non ti capisco" bensì canguro grigio, verosimilmente la varietà di animale dal quale l'inglese era incuriosito.
Il mito gode di vasta popolarità perchè ironizza sul fatto che le popolazioni di lingua inglese, oggigiorno, danno piuttosto per scontato che ovunque vadano qualcuno capirà la loro lingua, ma se ci si pensa bene è del tutto improbabile che una convinzione analoga fosse diffusa ai tempi della colonizzazione dell'Australia ed era ugualmente improbabile che gli esploratori si avventurassero in nuovi territori privi di una guida in grado di comunicare con le popolazioni indigene.
Cosa sono i numeri primi gemelli?
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La risposta esatta è...
Sono una coppia di numeri primi la cui differenza (in valore assoluto) è 2.
Forse può essere interessante dire perchè questi numeri sono oggetto di studio.
La più piccola differenza tra due numeri primi è 1 ed è valida solo per la coppia composta da 2 e 3.
Qualunque altra coppia di numeri primi differisce minimo di 2 ed è questo l'elemento interessante dei numeri primi gemelli: sono le coppie di numeri primi che differiscono per il quantitativo minimo (eccetto i già menzionati 2 e 3).
Si potrebbe pensare che il loro numero sia finito, ma non è mai stata data dimostrazione di questo fatto (o del contrario). Sono infatti note coppie di numeri primi gemelli molto, molto grandi. La coppia nota "più grande" è 65516468355 · 2^333333 ± 1, resa in notazione scientifica perchè sono entrambi numeri di 100355 cifre.
Nella foto: i numeri primi (non solo gemelli) minori di 1000.
Sono una coppia di numeri primi la cui differenza (in valore assoluto) è 2.
Forse può essere interessante dire perchè questi numeri sono oggetto di studio.
La più piccola differenza tra due numeri primi è 1 ed è valida solo per la coppia composta da 2 e 3.
Qualunque altra coppia di numeri primi differisce minimo di 2 ed è questo l'elemento interessante dei numeri primi gemelli: sono le coppie di numeri primi che differiscono per il quantitativo minimo (eccetto i già menzionati 2 e 3).
Si potrebbe pensare che il loro numero sia finito, ma non è mai stata data dimostrazione di questo fatto (o del contrario). Sono infatti note coppie di numeri primi gemelli molto, molto grandi. La coppia nota "più grande" è 65516468355 · 2^333333 ± 1, resa in notazione scientifica perchè sono entrambi numeri di 100355 cifre.
Nella foto: i numeri primi (non solo gemelli) minori di 1000.
Per quale motivo Lady GaGa ha fatto scalpore agli MTV Awards 2010?
La serata degli MTV Video Music Awards è stata memorabile sotto diversi aspetti per Lady GaGa, ma per quale motivo - al di là degli 8 award - ha fatto davvero scalpore?
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Per il suo vestito firmato Alexander McQueen interamente fatto di vera carne
Molti infatti avevano pensato che l'abito fosse stato realizzato in qualche materiale semplicemente stampato per apparire di carne (un po' come una tenuta che il ciclista Cipollini ha sfoggiato in alcune occasioni), ma la realtà è che la creazione è stata realizzata in autentica carne, odore compreso.
Un certo imbarazzo, durante la serata, per Cher alla quale la cantante ha chiesto di tenere la borsetta - sempre in carne - mentre ritirava un premio.
Per il suo vestito firmato Alexander McQueen interamente fatto di vera carne
Molti infatti avevano pensato che l'abito fosse stato realizzato in qualche materiale semplicemente stampato per apparire di carne (un po' come una tenuta che il ciclista Cipollini ha sfoggiato in alcune occasioni), ma la realtà è che la creazione è stata realizzata in autentica carne, odore compreso.
Un certo imbarazzo, durante la serata, per Cher alla quale la cantante ha chiesto di tenere la borsetta - sempre in carne - mentre ritirava un premio.
Che origine etnica condividono Andrea Pirlo e Moira Orfei?
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Sono entrambi di origine sinti
I sinti sono sono una delle tante etnie della popolazione romanì, la corretta denominazione degli zingari.
Si presume che questa popolazione sia originaria della regione di Sindh, nell'attuale Pakistan e abbia cominciato a spingersi verso occidente intorno all'anno 1000 d.C. per arrivare in Italia tra il XIV e il XV secolo.
In tempi recenti sono stati vittima di persecuzioni e discriminazioni, non ultima quella operata dal nazismo, ma non è che negli ultimi anni le cose vadano benissimo: nel 2008 un gruppo attivo per il riconoscimento dei diritti umani ha pubblicato un articolo dal titolo Racism Alert. Football fans threaten Gypsy champions Pirlo Ibrahimovic and Mihajlovic.
Nella foto: Andrea Pirlo.
Sono entrambi di origine sinti
I sinti sono sono una delle tante etnie della popolazione romanì, la corretta denominazione degli zingari.
Si presume che questa popolazione sia originaria della regione di Sindh, nell'attuale Pakistan e abbia cominciato a spingersi verso occidente intorno all'anno 1000 d.C. per arrivare in Italia tra il XIV e il XV secolo.
In tempi recenti sono stati vittima di persecuzioni e discriminazioni, non ultima quella operata dal nazismo, ma non è che negli ultimi anni le cose vadano benissimo: nel 2008 un gruppo attivo per il riconoscimento dei diritti umani ha pubblicato un articolo dal titolo Racism Alert. Football fans threaten Gypsy champions Pirlo Ibrahimovic and Mihajlovic.
Nella foto: Andrea Pirlo.
mercoledì 29 dicembre 2010
Qual è la più grande isola del mondo?
Scommetto che questa non la indovina nessuno. :)
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La massa continentale che costituisce Africa, Asia ed Europa.
Spesso si dimentica, infatti, che se si considerano Africa, Asia ed Europa come un unico blocco di terre emerse questo è completamente circondato dal male quindi, a tutti gli effetti, un'isola.
Se si escludono dal computo le masse continentali (quindi anche Australia e Antartide) la più estesa isola al mondo è la Groenlandia. C'è anche chi sostiene che sotto la calotta di ghiaccio la Groenlandia sia in realtà tre isole, ma per il momento prevale la considerazione che sia un'unica isola.
Nella foto: la Sicilia, la più grande isola italiana, che occupa il 45esimo posto in questa graduatoria.
La massa continentale che costituisce Africa, Asia ed Europa.
Spesso si dimentica, infatti, che se si considerano Africa, Asia ed Europa come un unico blocco di terre emerse questo è completamente circondato dal male quindi, a tutti gli effetti, un'isola.
Se si escludono dal computo le masse continentali (quindi anche Australia e Antartide) la più estesa isola al mondo è la Groenlandia. C'è anche chi sostiene che sotto la calotta di ghiaccio la Groenlandia sia in realtà tre isole, ma per il momento prevale la considerazione che sia un'unica isola.
Nella foto: la Sicilia, la più grande isola italiana, che occupa il 45esimo posto in questa graduatoria.
lunedì 27 dicembre 2010
Che mare bagna La Spezia?
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Il Tirreno
Sebbene la città di La Spezia sia in Liguria, come pure tutto il suo golfo, l'Organizzazione idrografica internazionale stabilisce come confine tra il mar Ligure e il mar Tirreno la linea che unisce Capo Corso all'isola del Tinetto.
L'isola del Tinetto è la più piccola delle isole che si trovano di fronte a Porto Venere nonchè il limite occidentale del Golfo della Spezia, pertanto tutto il golfo ricade nel mar Tirreno (il mar Ligure si trova a ovest della linea che va da Capo Corso al Tinetto).
Nella foto: l'isola del Tinetto.
Il Tirreno
Sebbene la città di La Spezia sia in Liguria, come pure tutto il suo golfo, l'Organizzazione idrografica internazionale stabilisce come confine tra il mar Ligure e il mar Tirreno la linea che unisce Capo Corso all'isola del Tinetto.
L'isola del Tinetto è la più piccola delle isole che si trovano di fronte a Porto Venere nonchè il limite occidentale del Golfo della Spezia, pertanto tutto il golfo ricade nel mar Tirreno (il mar Ligure si trova a ovest della linea che va da Capo Corso al Tinetto).
Nella foto: l'isola del Tinetto.
Di quale coniugazione sono tutti i nuovi verbi della lingua italiana?
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La risposta esatta è...
Della prima, che è l'unica coniugazione della lingua italiana ancora "produttiva".
Tutti i neologismi verbali, infatti terminano in -are e sono regolari.
Per intuire la risposta o farne una piccola verifica basta pensare a un qualunque verbo specifico del settore informatico: cliccare, scannerizzare, faxare, plottare, bloggare e via dicendo sono tutti della prima coniugazione e tutti regolari.
Altra caratteristica comune a tutti i nuovi verbi è l'ausiliare avere.
Della prima, che è l'unica coniugazione della lingua italiana ancora "produttiva".
Tutti i neologismi verbali, infatti terminano in -are e sono regolari.
Per intuire la risposta o farne una piccola verifica basta pensare a un qualunque verbo specifico del settore informatico: cliccare, scannerizzare, faxare, plottare, bloggare e via dicendo sono tutti della prima coniugazione e tutti regolari.
Altra caratteristica comune a tutti i nuovi verbi è l'ausiliare avere.
Quale regione vanta il maggior numero di Borghi più belli d'Italia?
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L'Umbria
I 22 borghi iscritti dell'Umbria ne fanno la regione col maggior numero di piccoli centri di spiccato interesse storico, artistico e culturale.
Seguono a pari merito Abruzzo e Liguria con 19 borghi ciascuno quindi la Toscana con 17.
Va detto che il registro dei borghi più belli d'Italia, sebbene promosso dall'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) è nient'altro che un club, quindi esservi iscritti non è un riconoscimento conferito da un organismo ufficiale nazionale o internazionale (come l'UNESCO, per esempio).
Il registro è anche relativamente giovane essendo stato introdotto solo nel 2001.
Nella foto: Trevi, uno dei borghi umbri.
L'Umbria
I 22 borghi iscritti dell'Umbria ne fanno la regione col maggior numero di piccoli centri di spiccato interesse storico, artistico e culturale.
Seguono a pari merito Abruzzo e Liguria con 19 borghi ciascuno quindi la Toscana con 17.
Va detto che il registro dei borghi più belli d'Italia, sebbene promosso dall'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) è nient'altro che un club, quindi esservi iscritti non è un riconoscimento conferito da un organismo ufficiale nazionale o internazionale (come l'UNESCO, per esempio).
Il registro è anche relativamente giovane essendo stato introdotto solo nel 2001.
Nella foto: Trevi, uno dei borghi umbri.
Quale castello italiano era raffigurato sul francobollo da 10 lire?
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Il Castello Sforzesco di Milano
Come altri simboli che oggi identificano un'intera città (ad es. la Tour Eiffel a Parigi) il Castello Sforzesco ha seriamente rischiato di essere demolito intorno al 1890. Già invaso dai milanesi e depredato in seguito al passaggio della città ai sabaudi gli abitanti di Milano vedevano la fortezza come il simbolo dell'occupazione militare da parte di potenze straniere e pensavano di abbatterlo per fare spazio a un prestigioso quartiere residenziale che sarebbe stato anche molto redditizio.
Tuttavia il sentimento storico prevalse e il Castello Sforzesco è sopravvissuto fino al presente come uno dei simboli di Milano.
Il Castello Sforzesco di Milano
Come altri simboli che oggi identificano un'intera città (ad es. la Tour Eiffel a Parigi) il Castello Sforzesco ha seriamente rischiato di essere demolito intorno al 1890. Già invaso dai milanesi e depredato in seguito al passaggio della città ai sabaudi gli abitanti di Milano vedevano la fortezza come il simbolo dell'occupazione militare da parte di potenze straniere e pensavano di abbatterlo per fare spazio a un prestigioso quartiere residenziale che sarebbe stato anche molto redditizio.
Tuttavia il sentimento storico prevalse e il Castello Sforzesco è sopravvissuto fino al presente come uno dei simboli di Milano.
Quali sono i sette colli di Roma?
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Dipende quale periodo storico si considera.
I sette colli della tradizione latina, infatti, cambiano a seconda del momento storico, dell'espansione della città e degli interventi fatti sui rilievi per apportare migliorìe all'urbanizzazione e alla circolazione.
La versione più accreditata dei sette colli di Roma è quella riportata da Cicerone e Plutarco, valida all'incirca dal IV secolo a.C. fino all'età imperiale.
Questi sono:
Nella foto una veduta del Quirinale dal colle Pincio, un colle di Roma che non fa parte della lista dei colli "storici".
Dipende quale periodo storico si considera.
I sette colli della tradizione latina, infatti, cambiano a seconda del momento storico, dell'espansione della città e degli interventi fatti sui rilievi per apportare migliorìe all'urbanizzazione e alla circolazione.
La versione più accreditata dei sette colli di Roma è quella riportata da Cicerone e Plutarco, valida all'incirca dal IV secolo a.C. fino all'età imperiale.
Questi sono:
- Aventino (Mons Aventinus);
- Campidoglio (Mons Capitolinus);
- Celio (Mons Caelius);
- Esquilino (Mons Esquilinus);
- Palatino (Mons Palatinus);
- Quirinale (Collis Quirinalis);
- Viminale (Collis Viminalis).
Nella foto una veduta del Quirinale dal colle Pincio, un colle di Roma che non fa parte della lista dei colli "storici".
domenica 26 dicembre 2010
Cos'è una scrittura bustrofedica?
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E' un modo di scrivere che ricorda l'andamento del bue che trascina l'aratro
Il fatto che non esista un modo universale di scrivere è noto ai più: in occidente si privilegia la scrittura da sinistra a destra, altrove da destra a sinistra, in alcuni paesi si va dall'alto verso il basso e via dicendo.
Uno dei metodi di scrittura tuttora utilizzato è quello bustrofedico (che letteralmente significa che inverte come un bue). Nella scrittura bustrofedica non esiste un verso di scrittura predefinito: si può cominciare a scrivere da destra a sinistra come da sinistra a destra, la particolarità è che se un rigo termina sul margine destro la scrittura prosegue dal margine destro verso il margine sinistro, senza il ritorno a capo. Lo stesso vale quando il rigo termina al margine sinistro. I simboli (le lettere, gli ideogrammi, i geroglifici) si adattano a loro volta: da un rigo all'altro sono infatti speculari, orientati in uno "verso sinistra", nell'altro "verso destra".
Proprio l'insieme di queste caratteristiche ha determinato il nome in quanto lo svolgersi della scrittura ricorda l'andatura dei solchi di un aratro trainato da un bue su un campo coltivato con il bue sempre davanti all'aratro secondo il verso della scrittura (nell'aratura in un solco il bue sarebbe a destra dell'aratro, nel solco successivo a sinistra).
La scrittura bustrofedica è stata utilizzata in antichità dagli etruschi e dai greci e oggigiorno dai tuareg.
Nella prima immagine del post una parte delle Leggi di Gortina: è possibile cogliere il carattere bustrofedico della scrittura nell'inclinazione verticale di alcuni caratteri.
Nella prossima immagine un esempio di scrittura bustrofedica creato ad hoc per Wikipedia per chiarirne il funzionamento.
E' un modo di scrivere che ricorda l'andamento del bue che trascina l'aratro
Il fatto che non esista un modo universale di scrivere è noto ai più: in occidente si privilegia la scrittura da sinistra a destra, altrove da destra a sinistra, in alcuni paesi si va dall'alto verso il basso e via dicendo.
Uno dei metodi di scrittura tuttora utilizzato è quello bustrofedico (che letteralmente significa che inverte come un bue). Nella scrittura bustrofedica non esiste un verso di scrittura predefinito: si può cominciare a scrivere da destra a sinistra come da sinistra a destra, la particolarità è che se un rigo termina sul margine destro la scrittura prosegue dal margine destro verso il margine sinistro, senza il ritorno a capo. Lo stesso vale quando il rigo termina al margine sinistro. I simboli (le lettere, gli ideogrammi, i geroglifici) si adattano a loro volta: da un rigo all'altro sono infatti speculari, orientati in uno "verso sinistra", nell'altro "verso destra".
Proprio l'insieme di queste caratteristiche ha determinato il nome in quanto lo svolgersi della scrittura ricorda l'andatura dei solchi di un aratro trainato da un bue su un campo coltivato con il bue sempre davanti all'aratro secondo il verso della scrittura (nell'aratura in un solco il bue sarebbe a destra dell'aratro, nel solco successivo a sinistra).
La scrittura bustrofedica è stata utilizzata in antichità dagli etruschi e dai greci e oggigiorno dai tuareg.
Nella prima immagine del post una parte delle Leggi di Gortina: è possibile cogliere il carattere bustrofedico della scrittura nell'inclinazione verticale di alcuni caratteri.
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Perchè le imbarcazioni italiane possono navigare liberamente sul Danubio?
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Grazie allo Spöl, un torrente che scorre nella valle di Livigno
Lo Spöl, infatti, è un affluente dell'Inn che, a sua volta, è un affluente del Danubio. Questo fa sì che parte del bacino fluviale del Danubio interessi il territorio italiano. L'Italia è pertanto una delle nazioni responsabili delle acque del secondo fiume più lungo d'Europa e in virtù di questo le sue imbarcazioni godono di libera circolazione - senza obblighi di versamenti di diritti di navigazione - fino a tutto il Mar Nero, dove il fiume sfocia.
Nella foto un panorama con lo Spöl in primo piano.
Grazie allo Spöl, un torrente che scorre nella valle di Livigno
Lo Spöl, infatti, è un affluente dell'Inn che, a sua volta, è un affluente del Danubio. Questo fa sì che parte del bacino fluviale del Danubio interessi il territorio italiano. L'Italia è pertanto una delle nazioni responsabili delle acque del secondo fiume più lungo d'Europa e in virtù di questo le sue imbarcazioni godono di libera circolazione - senza obblighi di versamenti di diritti di navigazione - fino a tutto il Mar Nero, dove il fiume sfocia.
Nella foto un panorama con lo Spöl in primo piano.
Cosa misura la scala di Scoville?
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Il grado di piccantezza dei peperoncini
La scala di Scoville, sebbene legata alla percezione umana in quanto definita nel 1912, ha solide basi scientifiche.
Il test prevede la diluizione in acqua e zucchero della sostanza di cui si vuole misurare il livello di piccantezza fino al momento in cui il piccante non risulta più percepibile a un pool di assaggiatori. Più diluizione serve e maggiore è il valore sulla scala.
L'idea di base è quella di misurare la presenza di capsaicinoidi, un insieme di sostanze - il cui alfiere è la capsaicina - che stimolano i recettori del caldo che sono presenti anche sulla lingua. Il valore che si ottiene è "misurato" in HRU ed è comune su molte salse piccanti prodotte all'estero.
A titolo informativo alla capsaicina pura, che è tossica, corrisponde il valore 16000000 (sedici milioni) HRU.
Le salse tabasco di larga commercializzazione di solito non superano i 10000 HRU.
Oggi esistono test in grado di misurare la concentrazione di capsaicinoidi in modo assolutamente strumentale e i risultati ottenuti sono rappresentabili in valori di Scoville.
Nella foto Wilbur Scoville.
Il grado di piccantezza dei peperoncini
La scala di Scoville, sebbene legata alla percezione umana in quanto definita nel 1912, ha solide basi scientifiche.
Il test prevede la diluizione in acqua e zucchero della sostanza di cui si vuole misurare il livello di piccantezza fino al momento in cui il piccante non risulta più percepibile a un pool di assaggiatori. Più diluizione serve e maggiore è il valore sulla scala.
L'idea di base è quella di misurare la presenza di capsaicinoidi, un insieme di sostanze - il cui alfiere è la capsaicina - che stimolano i recettori del caldo che sono presenti anche sulla lingua. Il valore che si ottiene è "misurato" in HRU ed è comune su molte salse piccanti prodotte all'estero.
A titolo informativo alla capsaicina pura, che è tossica, corrisponde il valore 16000000 (sedici milioni) HRU.
Le salse tabasco di larga commercializzazione di solito non superano i 10000 HRU.
Oggi esistono test in grado di misurare la concentrazione di capsaicinoidi in modo assolutamente strumentale e i risultati ottenuti sono rappresentabili in valori di Scoville.
Nella foto Wilbur Scoville.
martedì 21 dicembre 2010
Come si chiamava la scimmietta di Remì?
Joli Coeur nella prima versione e Belcore nella seconda
L'anime originale Rittai anime ie naki ko giapponese è stato infatti trasmesso in Italia in due versioni.
La prima, curata dalla Rai del 1979, aveva il titolo di Remì le sue avventure e conservava il nome "originale" della scimmietta, la seconda, curata da Mediaset del 1999 era intitolata Ascolta sempre il cuore Remì, aveva una nuova sigla (di Cristina d'Avena, chi altri?) e un nuovo doppiaggio nel quale il nome della scimmietta diventava Belcore che è la traduzione letterale di Joli Coeur.
Il nome della scimmietta nella serie giapponese era Jorikūru che è la scrittura nipponica per ottenere (più o meno) la fonetica del nome francese Joli Coeur.
L'anime originale Rittai anime ie naki ko giapponese è stato infatti trasmesso in Italia in due versioni.
La prima, curata dalla Rai del 1979, aveva il titolo di Remì le sue avventure e conservava il nome "originale" della scimmietta, la seconda, curata da Mediaset del 1999 era intitolata Ascolta sempre il cuore Remì, aveva una nuova sigla (di Cristina d'Avena, chi altri?) e un nuovo doppiaggio nel quale il nome della scimmietta diventava Belcore che è la traduzione letterale di Joli Coeur.
Il nome della scimmietta nella serie giapponese era Jorikūru che è la scrittura nipponica per ottenere (più o meno) la fonetica del nome francese Joli Coeur.
domenica 19 dicembre 2010
Da dove viene un'auto storica italiana targata RD?
In quale provincia è stata immatricolata un'auto storica con una targa del vecchio tipo - recante indicazione delle provincia - che inizia con le lettere RD?
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La risposta esatta è...
Rodi, attualmente territorio greco
L'isola di Rodi, come tutto il Dodecaneso, è stata territorio italiano dal 1912 al 1947 e la città di Rodi (la principale dell'isola omonima) è stata capoluogo di provincia.
Nonostante quello che si può definire un buon governo l'Italia fu costretta a cedere il Dodecaneso alla Grecia come compensazione per l'aggressione militare del 1940-1941.
Nell'immagine il castello dell'isola.
Rodi, attualmente territorio greco
L'isola di Rodi, come tutto il Dodecaneso, è stata territorio italiano dal 1912 al 1947 e la città di Rodi (la principale dell'isola omonima) è stata capoluogo di provincia.
Nonostante quello che si può definire un buon governo l'Italia fu costretta a cedere il Dodecaneso alla Grecia come compensazione per l'aggressione militare del 1940-1941.
Nell'immagine il castello dell'isola.
martedì 14 dicembre 2010
Qual è la più lunga chiesa italiana?
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La risposta esatta è...
La Basilica di Santa Maria del Fiore meglio nota come il Duomo di Firenze
La chiesa più lunga al mondo, che detiene anche diversi altri primati, è la Basilica di San Pietro che è lunga 211,5 metri, e anche se molti sono soliti collocarla a Roma di fatto non sorge su suolo italiano: è infatti parte dello Stato della Città del Vaticano.
Diverse altre chiese, al mondo, sono più lunghe del Duomo di Firenze, ma il primato nazionale rimane - per il momento - incontestato con 149,28 metri. Il duomo di Firenze ha detenuto per oltre 4 secoli il record per la più grande cupola al mondo e detiene tuttora quello per la più grande cupola al mondo in mattoni e malta.
La Basilica di Santa Maria del Fiore meglio nota come il Duomo di Firenze
La chiesa più lunga al mondo, che detiene anche diversi altri primati, è la Basilica di San Pietro che è lunga 211,5 metri, e anche se molti sono soliti collocarla a Roma di fatto non sorge su suolo italiano: è infatti parte dello Stato della Città del Vaticano.
Diverse altre chiese, al mondo, sono più lunghe del Duomo di Firenze, ma il primato nazionale rimane - per il momento - incontestato con 149,28 metri. Il duomo di Firenze ha detenuto per oltre 4 secoli il record per la più grande cupola al mondo e detiene tuttora quello per la più grande cupola al mondo in mattoni e malta.
Qual è stato il primo inno nazionale a un incontro sportivo?
Qual è stato il primo inno nazionale a essere mai stato eseguito prima di una manifestazione sportiva?
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Hen Wlad Fy Nhadau, ovvero l'inno nazionale gallese
Durante la tournée della nazionale di rugby neozelandese gli All Blacks si distinsero, oltre che per il gioco, per l'esecuzione dell'haka prima di ogni incontro.
Questo portò Tom Williams, l'amministratore della Welsh Rugby Union, a suggerire che un giocatore gallese cantasse l'inno nazionale del Galles prima dell'incontro.
Quando Teddy Morgan (nella foto con la maglia della nazionale gallese) intonò Hen Wlad Fy Nhadau il pubblico rispose partecipando al canto dando inizio alla tradizione ormai divenuta consuetudine in tutti gli sport.
Curiosità: Teddy Morgan fu l'autore della meta che consegnò la vittoria al Galles.
Hen Wlad Fy Nhadau, ovvero l'inno nazionale gallese
Durante la tournée della nazionale di rugby neozelandese gli All Blacks si distinsero, oltre che per il gioco, per l'esecuzione dell'haka prima di ogni incontro.
Questo portò Tom Williams, l'amministratore della Welsh Rugby Union, a suggerire che un giocatore gallese cantasse l'inno nazionale del Galles prima dell'incontro.
Quando Teddy Morgan (nella foto con la maglia della nazionale gallese) intonò Hen Wlad Fy Nhadau il pubblico rispose partecipando al canto dando inizio alla tradizione ormai divenuta consuetudine in tutti gli sport.
Curiosità: Teddy Morgan fu l'autore della meta che consegnò la vittoria al Galles.
lunedì 6 dicembre 2010
La Coca-Cola, in origine, era una bevanda alcolica?
Cinquanta-cinquanta.
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Sì
Si chiamava Pemberton's French Wine Coca ed era ampiamente ispirata al Vin Mariani un vino (Bordeaux) aromatizzato con foglie di coca che il chimico francese Angelo Mariani inventò dopo aver letto una pubblicazione sugli effetti della coca.
Il Vin Mariani era molto popolare e vantava tra i suoi estimatori la regina Vittoria e papa Leone XIII. La bevanda era venduta come tonico e si proponeva di donare salute, forza, energia e vitalità (vi ricorda una bibita con un paio di tori rossi sulla confezione?).
Edison ne confermava l'utilità sostenendo che gli permetteva di restare alzato molto più a lungo.
Fu l'avvento del proibizionismo a "costringere" Pemberton a formulare un tonico a base non alcolica. La Coca-Cola, che era sostanzialmente la French Wine Coca privata dell'alcol, era così nata.
Sì
Si chiamava Pemberton's French Wine Coca ed era ampiamente ispirata al Vin Mariani un vino (Bordeaux) aromatizzato con foglie di coca che il chimico francese Angelo Mariani inventò dopo aver letto una pubblicazione sugli effetti della coca.
Il Vin Mariani era molto popolare e vantava tra i suoi estimatori la regina Vittoria e papa Leone XIII. La bevanda era venduta come tonico e si proponeva di donare salute, forza, energia e vitalità (vi ricorda una bibita con un paio di tori rossi sulla confezione?).
Edison ne confermava l'utilità sostenendo che gli permetteva di restare alzato molto più a lungo.
Fu l'avvento del proibizionismo a "costringere" Pemberton a formulare un tonico a base non alcolica. La Coca-Cola, che era sostanzialmente la French Wine Coca privata dell'alcol, era così nata.
sabato 4 dicembre 2010
Esiste nello sport professionistico una squadra che non ha stadio nè giocatori?
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Sì
A dire il vero ne esistono diverse, ma più o meno tutte si ispirano al Barbarian Football Club che, diversamente da quanto può far pensare il nome, è una squadra di rugby.
Oltre a non avere uno stadio, non ha neppure una sede e non mancano solo i giocatori ma anche i tesserati in genere. Per di più non partecipa ad alcun campionato.
Nonostante questo è attiva dal 1890.
I giocatori del Barbarian vengono semplicemente invitati tra i migliori del mondo e tutta l'attività è gestita dal presidente e dal segretario attraverso comunicazioni scritte o parlate (in origine la posta e il telegrafo, poi con mezzi al passo con i tempi come le e-mail).
Sì
A dire il vero ne esistono diverse, ma più o meno tutte si ispirano al Barbarian Football Club che, diversamente da quanto può far pensare il nome, è una squadra di rugby.
Oltre a non avere uno stadio, non ha neppure una sede e non mancano solo i giocatori ma anche i tesserati in genere. Per di più non partecipa ad alcun campionato.
Nonostante questo è attiva dal 1890.
I giocatori del Barbarian vengono semplicemente invitati tra i migliori del mondo e tutta l'attività è gestita dal presidente e dal segretario attraverso comunicazioni scritte o parlate (in origine la posta e il telegrafo, poi con mezzi al passo con i tempi come le e-mail).
venerdì 3 dicembre 2010
Nella Spedizione dei Mille c'era un futuro premio Nobel?
Uno dei Mille sarebbe diventato un premio Nobel?
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Sì, ma l'aspetto più stupefacente è per cosa
Ernesto Teodoro Moneta, infatti, divenne premio Nobel per la Pace nel 1907 pur avendo partecipato alle Cinque Giornate di Milano nel 1848, alla Spedizione dei Mille nel 1859 e alle battaglie contro gli austriaci nel 1866.
Malgrado tutto questo si dedicò alla fondazione dell'Unione Lombarda per la Pace e l'Arbitrato nel 1887.
Dopo la vittoria del Nobel, però, la passione nazionalista ebbe la meglio sul sentimento di pace ed espresse sostegno pubblico sia alla conquista della Libia del 1912 che all'ingresso dell'Italia nel primo conflitto mondiale.
L'uomo nell'immagine è Giuseppe Garibaldi.
Sì, ma l'aspetto più stupefacente è per cosa
Ernesto Teodoro Moneta, infatti, divenne premio Nobel per la Pace nel 1907 pur avendo partecipato alle Cinque Giornate di Milano nel 1848, alla Spedizione dei Mille nel 1859 e alle battaglie contro gli austriaci nel 1866.
Malgrado tutto questo si dedicò alla fondazione dell'Unione Lombarda per la Pace e l'Arbitrato nel 1887.
Dopo la vittoria del Nobel, però, la passione nazionalista ebbe la meglio sul sentimento di pace ed espresse sostegno pubblico sia alla conquista della Libia del 1912 che all'ingresso dell'Italia nel primo conflitto mondiale.
L'uomo nell'immagine è Giuseppe Garibaldi.
Chi sono le Leakey's Angels?
Chi sono le Leakey's Angels, nome che si ispira alle famose Charlie's Angels?
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Dian Fossey, Jane Goodall e Birutė Galdikas
Qualcuno (molti) si chiederà "E perchè cavolo dovrei saperlo"?
Sostanzialmente perchè se avete visto un documentario sugli scimpanzè, i gorilla di montagna o gli oranghi è praticamente impossibile che non abbiate sentito parlare di almeno una di loro.
Ben prima di essere ribattezzate Leakey's Angels le tre donne erano ampiamente note come le signore dei primati: l'archeologo Louis Leakey, che voleva studiare i primati nel loro ambiente naturale, fece studiare gli scimpanzè alla Goodall in Tanzania, i gorilla di montagna alla Fossey nei Virunga (Rwanda) e gli oranghi alla Galdikas in Borneo.
La prima a suggerire il nome di Leakey's Angels per il gruppo fu proprio la Galdikas, nel 1995, riferendosi al fatto che conobbe Leakey a Los Angeles, città che sembrava adatta sia agli angeli che a un tributo televisivo-cinematografico.
Dian Fossey, Jane Goodall e Birutė Galdikas
Qualcuno (molti) si chiederà "E perchè cavolo dovrei saperlo"?
Sostanzialmente perchè se avete visto un documentario sugli scimpanzè, i gorilla di montagna o gli oranghi è praticamente impossibile che non abbiate sentito parlare di almeno una di loro.
Ben prima di essere ribattezzate Leakey's Angels le tre donne erano ampiamente note come le signore dei primati: l'archeologo Louis Leakey, che voleva studiare i primati nel loro ambiente naturale, fece studiare gli scimpanzè alla Goodall in Tanzania, i gorilla di montagna alla Fossey nei Virunga (Rwanda) e gli oranghi alla Galdikas in Borneo.
La prima a suggerire il nome di Leakey's Angels per il gruppo fu proprio la Galdikas, nel 1995, riferendosi al fatto che conobbe Leakey a Los Angeles, città che sembrava adatta sia agli angeli che a un tributo televisivo-cinematografico.
A che coniugazione appartiene il verbo condurre?
Trentatrè per cento di probabilità. O no?
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Alla seconda coniugazione
Condurre è infatti la forma contratta dell'antico conducere.
Sono verbi dello stesso tipo anche tradurre, dedurre, indurre etc.
Piccolo suggerimento: quando si ha un dubbio su quale sia la coniugazione di un verbo può bastare pensare al presente indicativo, più precisamente alla seconda persona plurale (voi) e alla relativa voce di desinenza.
I verbi della prima coniugazione (-are) terminano in -ate, i verbi della seconda (-ere) in -ete, e i verbi della terza (-ire) in -ite.
Se vi chiedono di che coniugazione è contrarre basta che pensiate che si dice voi contraete. La desinenza è -ete quindi contrarre è della seconda coniugazione.
Io, comunque, non la prenderei come regola assoluta. :)
Alla seconda coniugazione
Condurre è infatti la forma contratta dell'antico conducere.
Sono verbi dello stesso tipo anche tradurre, dedurre, indurre etc.
Piccolo suggerimento: quando si ha un dubbio su quale sia la coniugazione di un verbo può bastare pensare al presente indicativo, più precisamente alla seconda persona plurale (voi) e alla relativa voce di desinenza.
I verbi della prima coniugazione (-are) terminano in -ate, i verbi della seconda (-ere) in -ete, e i verbi della terza (-ire) in -ite.
Se vi chiedono di che coniugazione è contrarre basta che pensiate che si dice voi contraete. La desinenza è -ete quindi contrarre è della seconda coniugazione.
Io, comunque, non la prenderei come regola assoluta. :)
I governi USA e canadese hanno proibito la distribuzione gratuita di beni?
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Sì, nel XIX secolo
Bisogna precisare che le leggi in questione non riguardano tutti gli scambi di doni o le opere di beneficenza, ma erano rivolte a limitare la pratica del potlatch.
Il potlatch è una cerimonia comune a diverse tribù di nativi americani nella quale gli individui o i gruppi familiari affermano il proprio rango - o cercano di guadagnarlo - distribuendo grandi ricchezze, per lo più in termini di oggetti o beni materiali.
Nel potlatch, quindi, il massimo prestigio viene attribuito a chi più distribuisce piuttosto che a chi ha più accumulato e in questo senso è l'antitesi dell'economia di mercato.
E' presumibile che proprio questo carattere antitetico all'economia di mercato sia stato alla base del suo veto da parte dei governi nord-americani.
I nativi americani, comunque, si sono piuttosto disinteressati al veto imposto dai governi e hanno continuato a praticare il potlatch in modo illegale sostenendo diverse petizioni per l'abolizione del divieto.
Tra le varie tribù di nativi americani si distinguono nel potlatch i Kwakiutl per i quali la cerimonia assume il ruolo di competizione acerrima: non sono poche le famiglie che si sono "rovinate" nel tentativo di distinguersi.
Sì, nel XIX secolo
Bisogna precisare che le leggi in questione non riguardano tutti gli scambi di doni o le opere di beneficenza, ma erano rivolte a limitare la pratica del potlatch.
Il potlatch è una cerimonia comune a diverse tribù di nativi americani nella quale gli individui o i gruppi familiari affermano il proprio rango - o cercano di guadagnarlo - distribuendo grandi ricchezze, per lo più in termini di oggetti o beni materiali.
Nel potlatch, quindi, il massimo prestigio viene attribuito a chi più distribuisce piuttosto che a chi ha più accumulato e in questo senso è l'antitesi dell'economia di mercato.
E' presumibile che proprio questo carattere antitetico all'economia di mercato sia stato alla base del suo veto da parte dei governi nord-americani.
I nativi americani, comunque, si sono piuttosto disinteressati al veto imposto dai governi e hanno continuato a praticare il potlatch in modo illegale sostenendo diverse petizioni per l'abolizione del divieto.
Tra le varie tribù di nativi americani si distinguono nel potlatch i Kwakiutl per i quali la cerimonia assume il ruolo di competizione acerrima: non sono poche le famiglie che si sono "rovinate" nel tentativo di distinguersi.
Perchè si dice lapalissiano?
Perchè per indicare che qualcosa è di un'ovvietà assoluta si dice che è lapalissiano?
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La risposta esatta è...
Per un caso piuttosto curioso
Alcuni sanno, infatti, che l'aggettivo lapalissiano ha origine dal maresciallo Jacques II de Chabannes signore di La Palice e normalmente attribuiscono questa origine all'idea che l'uomo fosse solito dire ovvietà (eventualità non proprio inusuale per un militare).
Monsieur de La Palice, però, non ha alcun ruolo nella vicenda.
Tutto ebbe origine alla sua morte durante l'assedio di Pavia del 1525: i suoi soldati, volendo commemorare il valore militare e il coraggio del loro comandante in una cantica, fecero una scelta di testo che sarebbe risultata infelice.
Una strofa della cantica recitava infatti:
Ai tempi, però, la grafia della s era molto simile a quella della f (la s era una f senza trattino orizzontale) e la spaziatura tra le lettere era spesso a dir poco incerta. Questo comportò che a un certo punto la strofa divenne:
Con questi piccoli cambiamenti il significato diventa:
In seguito la strofa fu modificata e gli ultimi due versi divennero un quart d'heure avant sa mort,/
il était encore en vie cioè Un quarto d'ora prima di morire/ egli era ancora in vita, che è la versione riportata nell'immagine del post.
.
Per un caso piuttosto curioso
Alcuni sanno, infatti, che l'aggettivo lapalissiano ha origine dal maresciallo Jacques II de Chabannes signore di La Palice e normalmente attribuiscono questa origine all'idea che l'uomo fosse solito dire ovvietà (eventualità non proprio inusuale per un militare).
Monsieur de La Palice, però, non ha alcun ruolo nella vicenda.
Tutto ebbe origine alla sua morte durante l'assedio di Pavia del 1525: i suoi soldati, volendo commemorare il valore militare e il coraggio del loro comandante in una cantica, fecero una scelta di testo che sarebbe risultata infelice.
Una strofa della cantica recitava infatti:
« Hélas, La Palice est mort,ovvero:
il est mort devant Pavie ;
hélas, s'il n'estoit pas mort
il ferait encore envie. »
« Ahimè, La Palice è morto,
è morto davanti a Pavia;
ahimè, se non fosse morto
farebbe ancora invidia. »
Ai tempi, però, la grafia della s era molto simile a quella della f (la s era una f senza trattino orizzontale) e la spaziatura tra le lettere era spesso a dir poco incerta. Questo comportò che a un certo punto la strofa divenne:
« Hélas, La Palice est mort,a causa della sostituzione di serait con ferait e della divisione della parola envie.
il est mort devant Pavie ;
hélas, s'il n'estoit pas mort
il serait encore en vie. »
Con questi piccoli cambiamenti il significato diventa:
« Ahimè, La Palice è morto,L'ovvietà degli ultimi due versi, nei quali il concetto espresso nel secondo è contenuto già nel primo, è all'origine dell'aggettivo lapalissiano.
è morto davanti a Pavia;
ahimè, se non fosse morto
sarebbe ancora in vita. »
In seguito la strofa fu modificata e gli ultimi due versi divennero un quart d'heure avant sa mort,/
il était encore en vie cioè Un quarto d'ora prima di morire/ egli era ancora in vita, che è la versione riportata nell'immagine del post.
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