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La risposta esatta è...
E' un modo di scrivere che ricorda l'andamento del bue che trascina l'aratro
Il fatto che non esista un modo universale di scrivere è noto ai più: in occidente si privilegia la scrittura da sinistra a destra, altrove da destra a sinistra, in alcuni paesi si va dall'alto verso il basso e via dicendo.
Uno dei metodi di scrittura tuttora utilizzato è quello bustrofedico (che letteralmente significa che inverte come un bue). Nella scrittura bustrofedica non esiste un verso di scrittura predefinito: si può cominciare a scrivere da destra a sinistra come da sinistra a destra, la particolarità è che se un rigo termina sul margine destro la scrittura prosegue dal margine destro verso il margine sinistro, senza il ritorno a capo. Lo stesso vale quando il rigo termina al margine sinistro. I simboli (le lettere, gli ideogrammi, i geroglifici) si adattano a loro volta: da un rigo all'altro sono infatti speculari, orientati in uno "verso sinistra", nell'altro "verso destra".
Proprio l'insieme di queste caratteristiche ha determinato il nome in quanto lo svolgersi della scrittura ricorda l'andatura dei solchi di un aratro trainato da un bue su un campo coltivato con il bue sempre davanti all'aratro secondo il verso della scrittura (nell'aratura in un solco il bue sarebbe a destra dell'aratro, nel solco successivo a sinistra).
La scrittura bustrofedica è stata utilizzata in antichità dagli etruschi e dai greci e oggigiorno dai tuareg.
Nella prima immagine del post una parte delle Leggi di Gortina: è possibile cogliere il carattere bustrofedico della scrittura nell'inclinazione verticale di alcuni caratteri.
Nella prossima immagine un esempio di scrittura bustrofedica creato ad hoc per Wikipedia per chiarirne il funzionamento.
E' un modo di scrivere che ricorda l'andamento del bue che trascina l'aratro
Il fatto che non esista un modo universale di scrivere è noto ai più: in occidente si privilegia la scrittura da sinistra a destra, altrove da destra a sinistra, in alcuni paesi si va dall'alto verso il basso e via dicendo.
Uno dei metodi di scrittura tuttora utilizzato è quello bustrofedico (che letteralmente significa che inverte come un bue). Nella scrittura bustrofedica non esiste un verso di scrittura predefinito: si può cominciare a scrivere da destra a sinistra come da sinistra a destra, la particolarità è che se un rigo termina sul margine destro la scrittura prosegue dal margine destro verso il margine sinistro, senza il ritorno a capo. Lo stesso vale quando il rigo termina al margine sinistro. I simboli (le lettere, gli ideogrammi, i geroglifici) si adattano a loro volta: da un rigo all'altro sono infatti speculari, orientati in uno "verso sinistra", nell'altro "verso destra".
Proprio l'insieme di queste caratteristiche ha determinato il nome in quanto lo svolgersi della scrittura ricorda l'andatura dei solchi di un aratro trainato da un bue su un campo coltivato con il bue sempre davanti all'aratro secondo il verso della scrittura (nell'aratura in un solco il bue sarebbe a destra dell'aratro, nel solco successivo a sinistra).
La scrittura bustrofedica è stata utilizzata in antichità dagli etruschi e dai greci e oggigiorno dai tuareg.
Nella prima immagine del post una parte delle Leggi di Gortina: è possibile cogliere il carattere bustrofedico della scrittura nell'inclinazione verticale di alcuni caratteri.
Nella prossima immagine un esempio di scrittura bustrofedica creato ad hoc per Wikipedia per chiarirne il funzionamento.
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