Secondo gli ultimi studi per evitare i morsi degli insetti.
Diversi studiosi si sono chiesti a cosa servisse il mantello delle zebre, tra questianche Charles Darwin.
Negli anni si sono affermate cinque possibili spiegazioni: evitare i morsi degli insetti, mimetizzazione, confondere i predatori, abbassare la temperatura corporea e aiutare gli animali a interagire socialmente.
Evitare i morsi degli insetti può sembrare una banalità, ma la continua esposizione ad animaletti come tafani e mosche tsetse espone gli animali non solo al rischio di trasmissione di infezioni, ma anche ad una perdita di sangue notevole (diverse centinaia di millilitri al giorno) e nessuno dei due fattori è da sottovalutare in un ambiente estremamente competitivo.
La mimetizzazione può far sorridere visto che ai nostri occhi le zebre risultano visibilissime, ma non si deve dimenticare che diversi animali hanno una percezione diversa del colore - i leoni non li percepiscono affatto, per esempio - quindi il manto a strisce bianche e nere può risultare meno visibile di uno a tinta unita, specie nell'erba alta.
L'effetto di confusione sui predatori deriva dal fatto che le zebre sono animali sociali: se un predatore o un gruppo di predatori si avvicina al branco queste fuggono in massa e l'alternarsi delle strisce rende difficile la percezione della singola preda: il branco appare quasi come un unico animale striato con i contorni del singolo individuo che si perdono nel mare di contorni creato da ogni striscia.
L'abbassamento di temperatura corporea è stato ricondotto a diversi fattori.
La spiegazione più semplice è che il bianco assorbe meno i raggi solari, ma se le zebre fossero completamente bianche sarebbero facilmente individuabili dai predatori. Da qui le strisce.
Altri hanno ipotizzato spiegazioni più complesse. C'è chi sostiene che le strisce ricalchino i depositi di grasso dell'animale, aiutandolo così a regolare la temperatura e chi ipotizza che i diversi colori del mantello creino zone a diversa temperatura e pressione risultanti in una microventilazione in prossimità della pelle dell'animale che lo aiuterebbe a restare più fresco.
Le interazioni sociali regolate dalle strisce spaziano dalla possibilità per gli animali di riconoscersi visivamente alla segnalazione della bontà come partner.
In effetti i manti delle zebre sono diversi da individuo a individuo ma non è dato sapere se le zebre sappiano riconoscersi grazie a loro.
Quanto alla qualità riproduttiva dell'animale va notato come ferite e cicatrici creino discontinuità visibili nelle strisce: un animale che vanta un manto privo di irregolarità è quindi in grado di evitare ferite e predatori. Un ottimo requisito, insomma.
Dato che ognuna di queste spiegazioni ha un certo livello di ragionevolezza, il consenso generale era che non ce ne fosse una predominante e che il motivo alla base delle strisce delle zebre fosse l'insieme di tutti quei fattori.
Questo finchè un gruppo di studiosi californiani ha deciso di fare un'analisi statistica dei vari elementi in gioco, tra l'altro senza limitarsi alle strisce delle zebre.
E il risultato è stato che le strisce - non solo quelle delle zebre - intervengono quando l'animale in una zona in cui le mosche che si nutrono di sangue sono più attive.
Fin dagli anni '30 del '900 è noto che le mosche preferiscono posarsi su superfici completamente bianche o completamente nere. Recentemente uno studio ungherese ha confermato che non solo i tafani hanno un interesse minimo per i motivi striati, ma che il loro interesse diminuisce all'assottigliarsi delle strisce.
Va comunque precisato i risultati del team californiano non si basano sull'osservazione diretta del fenomeno quindi non sappiamo se effettivamente le zebre vengano molestate meno dagli insetti che pungono: secondo alcuni studiosi l'aver semplicemente analizzato dei dati con un modello matematico è il principale limite dello studio che, pertanto, potrebbe non essere affatto conclusivo.
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