mercoledì 6 ottobre 2021

Cos'è un ad blocker?


Uno strumento informatico che blocca la visualizzazione degli annunci sul web.

Nella sua forma più tipica è un'estensione per il browser che, una volta installata, provvede alla rimozione della pubblicità dalle pagine web in modo trasparente per l'utente.

Recentemente c'è stato un boom dell'utilizzo di ad blocker: si stima che il 40% degli utenti ne abbia installato almeno uno e, se da un lato questo può aumentare la fruibilità dei siti con annunci particolarmente invasivi o la sicurezza quando ci si imbatte in pubblicità malandrine o fuorvianti, questa diffusione si configura come una vera catastrofe per i creatori di contenuti che hanno sempre fatto affidamento sugli annunci per monetizzare il proprio lavoro.

La questione preoccupa non poco anche Google, che dalla pubblicità trae grandissimi guadagni, tant'è vero che nel 2019 aveva lanciato una proposta che avrebbe impedito l'uso di ad blocker agli utenti privati.
Per ora non se ne è fatto nulla, ma è difficile pensare che Big G resterà inattiva se il mercato degli annunci dovesse contrarsi seriamente.

Quanta acqua si dovrebbe bere al giorno?

Dipende


Non tanto perché questa è la risposta a quasi ogni domanda della vita, ma perché il valore di riferimento è la quantità di fluidi da assumere nell'arco della giornata.

Questa è stata calcolata dalla U.S. National Academies of Sciences, Engineering and Medicine in 3.7 litri per gli uomini e 2.7 litri per le donne.

I valori forniti riguardano però l'assunzione di fluidi in ogni loro forma ovvero acqua, altre bevande e... cibo. Non è intuitivo, ma non tutta la nostra idratazione proviene da ciò che beviamo: il 20%, in media, arriva da quello che mangiamo.

Ovviamente quella percentuale cambia in base alle abitudini alimentari e ai singoli pasti ed è per questo che la quantità di fluidi da bere quotidianamente è molto variabile: dipende da quanti ne assumiamo mangiando.

Quale paese è il più grande importatore di tè verde al mondo?

Il Marocco.

Nel 2015 il paese africano ha sorpassato il Pakistan come maggior importatore mondiale e da allora ha più che raddoppiato i suoi acquisti di tè verde consolidando la sua posizione in questa particolare graduatoria.

Sebbene nell'ultimo anno le importazioni di tè verde siano calate (passando dai 196 milioni di dollari del 2018 ai 188 milioni di dollari del 2019, ultimo dato disponibile) il regno africano continua ad acquistare questo bene considerevolmente più degli altri stati.
Va però detto che tra il 2018 e il 2019 le importazioni di Hong Kong sono esplose, passando da 60.7 a ben 140 milioni di dollari: se il trend dovesse essere confermato dai dati del 2020 (ancora in elaborazione) il Marocco potrebbe perdere lo scettro.

Nell'immagine le quote di ogni stato sul totale delle importazioni di tè verde non fermentato in formati superiori ai 3 kg nel 2019.

Fonte dati: Harvard Dataverse, Atlas of Economic Complexity

La povertà rende stupidi?



E' lo sbalorditivo risultato delle ricerche di Sendhil Mullainathan, docente di economia comportamentale ad Harvard, ed Eldar Shafir, docente di psicologia a Princeton, presentato nel loro libro Scarcity. Perché avere poco significa tanto.

Attraverso una serie di ricerche ed esperimenti i due hanno potuto verificare che gli stessi individui mostrano significative differenze nel QI a seconda del periodo di prosperità o privazione che attraversano o credono di attraversare.
In alcuni casi, infatti, la povertà corrispondeva a una reale situazione di mancanza di introiti, in altri veniva solo prospettata con scenari come un serio danno all'auto.

E' emerso che le difficoltà economiche possono far perdere dagli 8 ai 13 punti di QI.

Lo studio ha aperto nuove prospettive sui motivi che rendono difficile uscire dalla povertà: la compromissione della capacità di giudizio sarebbe infatti strutturale e non caratteriale come molte delle cause storicamente accettate dell'essere povero (poca iniziativa, pigrizia, scarso spirito di sacrificio, dubbia etica del lavoro, etc.)

La vita nella favela è miserabile?

No


Almeno questo è quanto emerge chiedendolo ai diretti interessati, i residenti delle favela.
Nel 2013 Data Popular ha condotto un sondaggio su 2000 persone in 63 favela sparse per il Brasile.
Alcuni dei dati emersi:
  • il 94% dei residenti delle favela si ritiene felice (contro il 95% della media brasiliana)
  • il 65% si ritiene appartenente alla classe media
  • il 66% non vorrebbe lasciare la favela (contro il 32% che vorrebbe, dato che rispecchia la stratificazione sociale)
Si potrebbe pensare che la percezione dei residenti delle favela sia dovuta a un misto di orgoglio e impossibilità di cambiare vita, ma il dato percepito trova diversi riscontri econometrici. Non si tratta, quindi, di ottimismo e positività brasiliani, ma di qualcosa di molto più concreto.

In soli dieci anni (dal 2003 al 2013) la qualità della vita nelle favela è cambiata drasticamente come apprezzabile dal grafico che correda il post.

Qual è il più antico lago del mondo?

Il Lago Bajkal

I 25-30 milioni di anni non sono l'unico record di questo lago.
E' anche il più profondo (1'642 m) e il più grande per volume: contiene infatti il 23% delle acque dolci di superficie, più di tutti i Grandi Laghi americani messi insieme.

E' anche uno dei laghi più trasparenti: in inverno è possibile vedere oggetti sul fondale a 30-40 metri di profondità (in estate si scende a 5-8 metri).

La Red Bull è una creazione originale?

No

E' uno spin-off di una bevanda tailandese preesistente la Krating Daeng.
Dietrich Mateschitz, un imprenditore austriaco, ha adattato la formulazione di questa bevanda al gusto europeo tre anni dopo la sua apparizione nel sud-est asiatico e ha fondato il colosso degli energy drink che conosciamo oggi insieme a Chaleo Yoovidhya l'inventore della bevanda originale.

Persino il nome è praticamente la traduzione letterale di Krating (bisonte indiano) Daeng (rosso), con il più familiare toro a sostituire il bovino asiatico, poco conosciuto nei paesi occidentali.

Anche i loghi delle due bevande sono pressoché identici.

Da chi è stata fondata Miami?

Da Julia DeForest Tuttle

Miami viene indicata come l'unica, tra le principali città americane, ad essere stata fondata da una donna.
La Tuttle era una ricca donna d'affari nativa di Cleveland che possedeva la terra sulla quale sarebbe sorta Miami e per questo motivo è nota come la madre di Miami.

In realtà la storia è un po' più complessa, dato che diverse forme di insediamento esistevano già nella zona, ma la Tuttle ebbe un ruolo fondamentale nel suo sviluppo, prima trasferendovisi (1891) e poi convincendo i vertici della Florida East Coast Railway a portarvi la ferrovia (1896).

Al momento del suo riconoscimento come città, nel 1896, Miami aveva solo 300 abitanti.


Il Triangolo delle Bermude è davvero particolarmente pericoloso?

No

Il mito nasce dall'articolo pubblicato nel 1952, ad opera di George X. Sand, Sea Mistery At Our Back Door pubblicato da Fate, una rivista dedita ai fenomeni paranormali e all'ufologia.
Già un paio di anni prima l'Associated Press aveva pubblicato notizie relative a sparizioni inusuali nella zona, ma la definizione del triangolo come lo conosciamo oggi è opera di Sand nel suo articolo per Fate.

I vertici del triangolo sono:
  • estremo nord dell'isola di Grande Bermuda
  • estremo sud della penisola della Florida
  • estremo orientale dell'isola di Puerto Rico
La Guardia Costiera Americana conferma che in questo tratto di mare l'incidentalità aerea e navale è del tutto in linea con quella delle altre aree del mondo che hanno un traffico paragonabile.
L'Università di Southampton, tuttavia, ritiene che la causa delle ripetute sparizioni sia la convergenza di tre correnti unita alla morfologia della Florida la cui "azione" congiunta produrrebbe onde anomale alte fino a 30 metri.

martedì 5 ottobre 2021

Quanti stati ci sono al mondo?

Dipende dalla definizione di stato.

Le Nazioni Unite hanno 193 stati membri, ma riconoscono come stati osservatori non-membri la Santa Sede (non la Città del Vaticano) e la Palestina.
Taiwan non potrà mai essere uno stato membro dell'ONU finché la Cina la rivendicherà come parte del suo territorio.

Ma al di là dei paesi pressoché unanimemente riconosciuti come tali, le cose si complicano quando si vanno a considerare gli stati associati (come Niue e le Isole Cook con la Nuova Zelanda), le zone occupate o disputate (Sahara Occidentale), i territori autonomi (Groenlandia, Isole Faroe), le dipendenze (Man, Guernsey, Jersey) e tutte le entità che non costituiscono ufficialmente uno stato.
La definizione di stato adottata può far cadere il numero tra i 193 stati membri dell'ONU e i 249 codici nazionali riconosciuti dall'ISO con lo standard 3166.

Molti ritengono che il numero più attendibile sia 196: i 193 stati membri dell'ONU, più i due osservatori permanenti, più Taiwan che, ancorché non formalmente riconosciuta dall'ONU, ha tutti i requisiti per essere considerata uno stato a tutti gli effetti.

Cosa significa SMH?

Shaking my head

SMH non è certo il più popolare degli acronimi del web (non può certo competere con LOL o ROFL) ma capita sempre più spesso di incontrarlo anche sui social e i forum italiani.

E' l'atto di dissentire con la testa quindi esprime diverse sfumature di negatività, dalla rassegnazione al disgusto.

Quanto è una cup?

Se avete mai posato gli occhi su una ricetta di cucina in inglese è probabile che vi siate imbattuti in questa curiosa unità di misura.
Ma cos'è di preciso una cup? E quanto vale?

Innanzitutto una precisazione: anche se spesso viene convertita in peso, la cup è un'unità di misura del volume. Pertanto una cup non ha un equivalente univoco in grammi, ma dipende da ciò che si sta misurando.

Cup
 significa semplicemente tazza ed è dall'uso di questo semplice recipiente come riferimento che nasce la sua storia come unità di misura.

Ciò detto, stabilire a quanto volume corrisponda una cup non è per niente semplice perché di cup ne esistono fin troppe.

In US, per esempio, ci sono la tazza consuetudinaria (costumary cup) che è 236.6 ml e la tazza legale (legal cup) che è 240 ml e che non sono troppo diverse tra loro, ma anche la tazza di caffè (coffee cup) che è 118 ml, praticamente la metà esatta delle altre due.

Nel Commonwealth, che ha ereditato l'uso delle unità di misura metriche dal Regno Unito, è in uso la metric cup - che potrebbe benissimo essere un premio poetico - il cui valore è 250 ml.
Quindi se vi trovate in Australia, Canada, Nuova Zelanda o altre ex-colonie inglesi è probabile che questo sia il valore che state cercando.
Probabile ma non certo, visto che in Canada l'uso della metric cup non si è del tutto affermato e c'è chi usa ancora la versione tradizionale dell'unità di misura, la canadian cup, che è 227.3 ml.

Nel Regno Unito la cup è mezza pinta, come in US, peccato che si tratti di una pinta diversa, la pinta imperiale. Il risultato è che la cup inglese è considerevolmente più grande dell'omologa statunitense: 284.13 ml.
Va detto che nelle ricette inglesi è improbabile trovare la cup perché tradizionalmente vengono indicati i pesi e non i volumi - per i quali è comunque più probabile vedere usare la gill specialmente per i liquori.

Per complicare il tutto, nel mondo esistono altre unità di misura intuitive che vengono spesso tradotte come cup in inglese.
In America Latina esiste la taza che, a seconda dei paesi, può valere 200 ml, 250 ml, o una delle due cup statunitensi.
In Giappone c'è un valore "tradizionale", corrispondente all'antica misura del , pari a 180.4 ml e ancora in uso per riso e sakè, è un valore "normato" di 200 ml.
La tradizione russa era armata di tazza (123 ml) e di bicchiere (246 ml) - proprio così, bicchieri più grandi delle tazze - ma dal passaggio al sistema metrico la tazza è stata ribattezzata ed è diventata 100 ml, mentre i bicchieri possono essere da 250 o 200 ml.

In sostanza... se non sapete a quale cup si riferisca l'autore della ricetta o da quale paese arrivi è abbastanza improbabile ottenere il risultato desiderato.

Quanti nodi per cravatta esistono?

266'682

Potete non crederci, ma il numero di nodi che è possibile fare con una cravatta è argomento di paper scientifici almeno dal 1999 e nel 2001 T.M. Fink e Y. Mao, due matematici di Cambridge, hanno pubblicato Gli 85 modi di annodare una cravatta.

Da allora il testimone è stato raccolto da diversi altri scienziati, in particolare Mikael Vejdemo-Johansson che, attraverso l'eliminazione di alcuni assunti restrittivi dei due matematici di Cambridge, è arrivato a trovarne prima 177'147 nel 2014 (link al paper) e ben 266'682 l'anno successivo (link al paper).

Aveva anche realizzato un sito che permetteva di provare i nodi trovati (non più funzionante) e per sua stessa ammissione "Ne ho provati 10 o 20 e, ad essere onesti, la maggior parte appare piuttosto stramba".

Come posso scoprire qual è il mio indirizzo IP pubblico?

Il metodo più semplice è chiederlo a Google, altrimenti è possibile rivolgersi a uno dei tanti siti web che forniscono questa informazione e, spesso, molte altre.
Tra i tanti ve ne segnalo due: mio-ip.it e www.whatismyip.com

Usando questi servizi potete farvi un'idea di quali informazioni siano immediatamente ricavabili su di voi, ad esempio il sistema operativo e il browser che usate e un'approssimazione della vostra posizione.

Qual è il mio IP è la domanda che viene posta più spesso a Google ed è per questo che facendo quella ricerca Google vi offre la risposta prima ancora dei risultati.

Come si chiama il vaccino di Pfizer-BioNTech?

Comirnaty

Per la scelta del nome Pfizer e BioNtech si sono rivolte a un'azienda di consulenze, il Brand Institute.
Comirnaty è una combinazione delle parole Covid-19 immunity ed mRna (la tecnologia su cui si basa il vaccino).
L'intento del nome, nell'insieme, è quello di evocare la parola community.