Sì
E' lo sbalorditivo risultato delle ricerche di Sendhil Mullainathan, docente di economia comportamentale ad Harvard, ed Eldar Shafir, docente di psicologia a Princeton, presentato nel loro libro Scarcity. Perché avere poco significa tanto.
Attraverso una serie di ricerche ed esperimenti i due hanno potuto verificare che gli stessi individui mostrano significative differenze nel QI a seconda del periodo di prosperità o privazione che attraversano o credono di attraversare.
In alcuni casi, infatti, la povertà corrispondeva a una reale situazione di mancanza di introiti, in altri veniva solo prospettata con scenari come un serio danno all'auto.
E' emerso che le difficoltà economiche possono far perdere dagli 8 ai 13 punti di QI.
Lo studio ha aperto nuove prospettive sui motivi che rendono difficile uscire dalla povertà: la compromissione della capacità di giudizio sarebbe infatti strutturale e non caratteriale come molte delle cause storicamente accettate dell'essere povero (poca iniziativa, pigrizia, scarso spirito di sacrificio, dubbia etica del lavoro, etc.)
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