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La risposta esatta è...
Nel 1944 per descrivere la Shoah o Olocausto
Oggi la parola è di uso piuttosto comune (purtroppo), ma pochi sanno che è di nascita relativamente recente.
Prima della descrizione dei crimini nazisti contro gli ebrei nella cosiddetta Soluzione Finale non esisteva un termine specifico per designare la volontà di distruggere totalmente o in parte un gruppo etnico, religioso, nazionale o razziale.
Fu il giurista polacco di origine ebraica Raphael Lemkin, nello scrivere Axis Rule In Occupied Europe, opera dedicata all'Europa sotto la dominazione delle forze dell'Asse, a sentire la necessità di un nuovo termine per descrivere l'Olocausto.
Lemkin probabilmente sentì questa necessità non solo da ebreo e polacco, ma anche in qualità di esperto del genocidio armeno di cui era uno studioso.
Nella foto: Raphael Lemkin.
Nel 1944 per descrivere la Shoah o Olocausto
Oggi la parola è di uso piuttosto comune (purtroppo), ma pochi sanno che è di nascita relativamente recente.
Prima della descrizione dei crimini nazisti contro gli ebrei nella cosiddetta Soluzione Finale non esisteva un termine specifico per designare la volontà di distruggere totalmente o in parte un gruppo etnico, religioso, nazionale o razziale.
Fu il giurista polacco di origine ebraica Raphael Lemkin, nello scrivere Axis Rule In Occupied Europe, opera dedicata all'Europa sotto la dominazione delle forze dell'Asse, a sentire la necessità di un nuovo termine per descrivere l'Olocausto.
Lemkin probabilmente sentì questa necessità non solo da ebreo e polacco, ma anche in qualità di esperto del genocidio armeno di cui era uno studioso.
Nella foto: Raphael Lemkin.
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